Lettera pastorale alla Chiesa di Pavia di S.E. Mons. Corrado Sanguineti «CHIESA DI PAVIA, PRENDI IL LARGO E GETTA LE TUE RETI» (cfr. Lc 5,4)«CHIESA DI PAVIA, PRENDI IL LARGO E GETTA LE TUE RETI» (cfr. Lc 5,4) Lettera pastorale alla Chiesa di Pavia di S.E. Mons. CORRADO SANGUINETI3 Carissimi fratelli e sorelle nel Signore, 1. La lettera per il cammino dell’Anno Pastorale 2021-22, assume una forma singolare, perché intendo riconsegnare a voi le tre parole fon- damentali della lettera dello scorso anno, of- ferte come temi per il nostro discernimento e per la ripresa della vita nelle nostre comunità: kerig- ma/annuncio, comunione e missione 1 . Il motivo di questa scelta è presto detto: le limi- tazioni dovute alla situazione sanitaria, nei mesi scorsi, dall’autunno 2020 alla primavera inoltra- ta del 2021, hanno segnato il cammino delle co- munità, rendendo difficile il normale svolgimen- to d’incontri formativi e di momenti aggregativi. Di fatto, oltre alle celebrazioni liturgiche, si è po- tuto compiere il cammino catechistico, in parte da remoto e in parte in presenza, per i bambini e i ragazzi, mentre per gli adolescenti, i giovani e gli adulti, sostanzialmente, almeno fino alla pri- mavera avanzata, si sono realizzati percorsi di formazione solo on-line, con esperienze anche molto belle e partecipate, ma con fatiche che si sono fatte più rilevanti, man mano che le setti- mane passavano, soprattutto per i più giovani. La ripresa degli incontri in presenza, l’esperien- za positiva dei Grest estivi, che hanno risposto a un’attesa reale delle famiglie e dei bambini, i campi diocesani promossi dall’Azione Cattoli- ca per i ragazzi dell’Acr, per gli adolescenti e gli adulti, come altre proposte di convivenza e di fra- ternità per famiglie e giovani, forme di servizio a 1 Cfr. Lettera pastorale alla Chiesa di Pavia «Coraggio, sono io, non abbiate paura» (Mt 14,27), Parte seconda, Supplemento a Vita diocesana di Pavia 3/4 (2020), 19-42.4 contatto diretto con situazioni di povertà e disa- gio, sono segnali di una ripartenza, non solo so- ciale, ma anche ecclesiale. Tuttavia, è abbastanza evidente che i contenuti della lettera pastorale dell’anno scorso, in particolare l’invito a interro- garsi, come comunità, sulle tre parole, kerigma/ annuncio – comunione – missione, dimensioni essenziali dell’esistenza cristiana, ancora più de- cisive nel tempo che stiamo attraversando, non hanno potuto circolare nel tessuto concreto della nostra Chiesa e non sono diventate, se non per pochi, uno strumento di riflessione e di verifica del vissuto. 2. Inoltre, mi sembra di poter cogliere una sinto- nia tra queste parole-chiave dell’esperienza cristiana e quello che ci chiede il Signore, at- traverso la realtà e attraverso l’indicazione di cammino che proviene dalla Chiesa in Italia. Non intendo dilungarmi in un’analisi del mo- mento storico che stiamo vivendo: all’orizzon- te non c’è solo la pandemia, dalla quale stiamo progressivamente uscendo, purtroppo non in maniera omogenea nel mondo, ma ci sono anche sfide multiformi a livello sociale, ecologico, cultu- rale e antropologico, che toccano il destino della nostra casa comune, come la realizzazione di un sistema economico più equo e più attento ai po- poli del sud del mondo, la promozione della pace nel rispetto dei diritti dei popoli e delle persone, l’identità dell’uomo, della famiglia, dei connotati fondamentali dell’umano, il dialogo tra le grandi religioni, con il rifiuto di ogni forma di violenza e d’intolleranza, il futuro della fede cristiana e del- la stessa Chiesa, soprattutto nella nostra Europa, 5 sempre più secolarizzata e multiculturale. Quello che si avverte, tuttavia, è un clima di ri- trovata fiducia, nonostante incertezze e paure; un desiderio di ripartire, di riprendersi tempi e spazi di libertà e d’incontro. Ci sono segnali di ri- presa economica: il nostro paese ha davanti a sé l’impegno di amministrare responsabilmente le risorse messe a disposizione dall’Europa e non deve sciupare l’occasione di una riforma ampia in vari settori, mettendo a frutto la genialità, la passione e il gusto dell’intraprendere, vera ric- chezza del nostro popolo. Tutto ciò con una pri- vilegiata attenzione ai soggetti più deboli, che maggiormente hanno sofferto per l’emergenza Covid, come gli anziani, e con uno sguardo aperto alle necessità e alle attese di chi bussa alle nostre porte e allo sviluppo pienamente umano di tutti i popoli. 3. In questo contesto, si colloca la scelta che la Chiesa italiana ha assunto in questi mesi, acco- gliendo l’invito forte di Papa Francesco ad av- viare un cammino sinodale per attualizzare le indicazioni racchiuse nella sua esortazione pro- grammatica Evangelii gaudium e nel Convegno Nazionale di Firenze, celebrato nel novembre 2015, e per realizzare un confronto con il vissu- to e con le istanze presenti nel nostro contesto umano, sociale ed ecclesiale. In questo senso, il Santo Padre ci chiede di compiere un percorso che sia davvero un incontro tra ciò che proviene “dall’alto” (il suo magistero e gli orientamenti del Convegno di Firenze) e ciò che proviene “dal bas- so”, dalla realtà concreta delle nostre comunità e dalle domande e provocazioni del nostro tempo:6 Ho menzionato il Convegno di Firenze. Dopo cinque anni, la Chiesa italiana deve tornare al Convengo di Firenze, e deve incominciare un processo di Sinodo nazionale, comuni- tà per comunità, diocesi per diocesi … Nel Convegno di Firenze c’è proprio l’intuizione della strada da fare in questo Sinodo. Adesso, riprenderlo: è il momento. E incominciare a camminare 2 . E la Chiesa italiana riprenderà, in questa As- semblea [dei Vescovi] di maggio, il Convegno di Firenze, per toglierlo dalla tentazione di archiviarlo, e lo farà alla luce del cammino si- nodale che incomincerà la Chiesa italiana, che non sappiamo come finirà e non sappiamo le cose che verranno fuori. Il cammino sinodale, che incomincerà da ogni comunità cristiana, dal basso, dal basso, dal basso fino all’alto. E la luce, dall’alto al basso, sarà il Convegno di Firenze 3 . 4. La nostra diocesi, come altre Chiese in Italia, negli anni scorsi aveva avviato una prima ripresa degli stimoli offerti dall’Evangelii Gaudium, dal discorso di Papa Francesco al Convegno di Fi- renze e dalle cinque vie emerse da quell’appun- tamento ecclesiale (uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare) 4 : il cammino sinodale, che 2 FRANCESCO, Ai partecipanti all’incontro promosso dall’Ufficio ca- techistico nazionale della CEI, Roma, 30/01/2021. 3 FRANCESCO, Ai membri del Consiglio Nazionale dell’Azione Catto- lica Italiana , Roma, 30/04/2021. 4 Cfr, Lettera pastorale alla Chiesa di Pavia, Essere Chiesa oggi, parte terza «Il cammino delle nostre comunità oggi: le cinque vie di Firen- ze», Supplemento a Vita diocesana di Pavia 3 (2017), 43-63. Alla fine dell’anno pastorale 2017-18, consegnai alla nostra Chiesa una sintesi 7 sarà definito nei prossimi mesi dalla Conferenza Episcopale Italiana, può rappresentare una via concreta per vivere quella dimensione di comu- nione, che appartiene al nostro essere Chiesa. Il tema indicato dalla CEI che farà da guida, si lega a questo tempo di ripresa, che può diventa- re un tempo di rinnovata vitalità per le comunità cristiane nel nostro paese: “Annunciare il Vangelo in un tempo di rigenerazione”. L’avvio del percorso sinodale coinciderà con la prima tappa - da realizzarsi nelle singole diocesi - del prossimo Sinodo ordinario dei Vescovi dedi- cato al tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Nelle prossime setti- mane saranno offerte indicazioni dalla CEI per l’inizio di questo cammino, che ci vede coinvolti: domenica 17 ottobre, in tutte le diocesi del mondo, si aprirà la prima fase del Sinodo uni- versale, che coinciderà per le Chiese in Italia, con l’apertura del cammino sinodale. Come Chiesa di Pavia, ci raccoglieremo per una solenne concelebrazione in Duomo: saranno date indicazioni per la partecipazione a questo evento in cui come popolo di Dio, vogliamo ritro- varci, in ascolto dello Spirito. 5. Prima di riproporre le tre parole-chiave sulle quali verificare il nostro cammino ecclesiale , vor- rei consegnare a tutti voi una pagina del vangelo di Luca, che può davvero orientarci nel vivere questo tempo di rigenerazione: così vogliamo accogliere degli orientamenti emersi nella riflessione e nel confronto realizzati in differenti realtà della diocesi: Le cinque vie di Firenze: un cammino aper- to davanti alla nostra Chiesa, Conclusioni dell’anno pastorale 2017-18, Duomo di Pavia, 8/06/2018.Next >